Progetto “Passi di relazione”
La proposta formativa “Passi di relazione” si prefigge lo scopo di: accompagnare le coppie nella scoperta della propria possibilità relazionale come qualità umana e spirituale, per sostenere la realizzare della vocazione cristiana al matrimonio.
La Metodologia utilizzata è l’arte, come linguaggio simbolico con il quale ci si mette in rapporto e si è coinvolti nell’esprimere se stessi, le proprie emozioni e i valori.
Il linguaggio scelto in questo specifico progetto è il Tango Argentino, perché in questa arte ricca di simbologia si può tracciare il percorso sugli aspetti tipici della relazione:
- l’abbraccio come fiducia
- lo sguardo come intesa
- la musica come ascolto
- …
Altro aspetto metodologico, da non trascurare è il gruppo che fa sia da contenitore delle varie emozioni, biografie, interpretazioni personali e di coppia, oltre, che da contenuto, per la possibilità che offre al singolo di ascoltare, esprimersi e dunque apprendere; si impara anche attraverso la testimonianza delle varie coppie che aderiscono al percorso.
Premesso che lo scopo è di focalizzare le qualità evangeliche della relazione, andiamo ad attingere alla ricchezza dei testi che la Bibbia da cui ricaviamo la solidità del “costruire la casa sulla roccia” cioè dare alle nostre relazioni un carattere umanamente evangelico.
Alla base del processo formativo “passi di relazione” c’è il fondamento biblico.
Ci si avvale, come integrazione formativa di tutte le Scienze umane che vengono a supportare gli aspetti relazionali, e per chi aderisce alla Spiritualità preventiva si può attinge al Sistema Preventivo di don Bosco e Madre Mazzarello.
Questo impianto è stato sperimentato dall’Associazione Di Famiglia, che da 5 anni attiva percorsi ed è giunta alla 10° edizione, ne conferma la positività e l’efficacia per tutto il nucleo famigliare, in quanto anche per i bambini viene offerto parallelamente una formazione sui temi su indicati.
Oggi, accanto al pozzo, incontriamo...
Marco Scarmagnani
Insieme per sempre
ma per scelta, non per forza!
Potrebbe essere un po’ questa la sintesi del pensiero relativo al matrimonio, che guida l’attività del mediatore e consulente familiare Marco Scarmagnani. Un’idea che getta un ponte tra il “dovere” di stare insieme del passato e l’odierna libertà di “scegliere” di stare insieme per sempre. Lavorando ogni giorno ad un’impresa non facile, ma possibile e ricca di fascino
Lo scorso ottobre Marco Scarmagnani ha incontrato nel teatro parrocchiale la nostra comunità, intrattenendo gli intervenuti sul tema “mamma e papà … fusi confusi - Spunti semiseri per sopravvivere in famiglia”. Brillante, simpatico, provocatorio, Marco ha condotto il suo intervento sul filo di un invito preciso a rimeditare il proprio matrimonio, investirci continuamente e lavorarci un po’ ogni giorno. In quell’occasione abbiamo avuto la possibilità di intervistarlo per provare a scoprire l’uomo che si nasconde dietro l’abile oratore e il mondo di valori al quale fa riferimento il mediatore familiare.
Scarmagnani, chi è, in due parole, un “mediatore familiare sistemico” come lei stesso si definisce nel suo sito?
Il mediatore è colui “che si mette in mezzo”; nello specifico nel mezzo di un conflitto. Le doti che gli servono, perciò, sono la pazienza, la perseveranza e la forza, necessarie ad “abitare quel conflitto” senza la fretta o la pretesa di disinnescarlo immediatamente, se non è possibile o non è il momento giusto. E’ “familiare” perché i contrasti cui ci riferiamo sono quelli che si generano all’interno della famiglia. Ed è “sistemico” perché l’approccio usato è quello di considerare sempre la persona all’interno del suo sistema relazionale. Riferendosi, perciò, ai “giochi” e ai circuiti, virtuosi o viziosi, che si vanno a creare all’interno del nucleo e che hanno senso di esistere solo in quella relazione, ma non esistono o non si manifestano in altri contesti.
Iscrizione Prep. Matrimonio
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